Oggi, 1° marzo, è il giorno dell’appuntamento con le misure introdotte dalla Legge di Bilancio 2019: Ecobonus ed Ecotassa. Quest’ultima, in particolare, è caratterizzata da un ulteriore appesantimento fiscale a carico degli acquirenti di nuove autovetture con emissioni di CO2 superiori a 160 g/km.
All’appuntamento però ci si presenta con l’indicazione delle prime modalità applicative del provvedimento Bonus/Malus ricevute all’ultimo minuto ieri sera e senza tutte le precisazioni necessarie a livello operativo per il pagamento dell’Ecotassa o per la richiesta dell’Ecobonus. Così il settore, gravato da un’imposta inefficace e penalizzante, sta vivendo anche uno stato di incertezza con ripercussioni sul mercato e sull’operatività delle imprese.
Nel frattempo il mese di febbraio, secondo quanto diffuso oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha segnato un altro risultato negativo con 177.825 vetture immatricolate, in flessione del 2,4% rispetto alle 182.228 autovetture vendute nel febbraio 2018, con un andamento positivo di quelle alto di gamma, in particolare nel canale noleggio.
Il primo bimestre dell’anno archivia per il mercato auto una flessione del 4,9% con 343.010 vetture complessivamente vendute, 17.500 unità in meno delle 360.553 del gennaio-febbraio 2018.
Sotto il profilo delle emissioni va rilevato che la CO2 media ponderata delle nuove immatricolazioni in febbraio è salita di quasi 10 punti, raggiungendo i 122,2 g/km rispetto ai 112,7 del febbraio 2018, seguendo e aggravando un trend in atto già da diversi mesi. Nel 1° bimestre tale valore si colloca su 121,5 g/km rispetto ai 112,8 del gennaio-febbraio 2018.
“Visti gli effetti sul mercato – afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE – ribadiamo ancora una volta l’inefficacia di una misura improduttiva per la riduzione dell’inquinamento, considerato che l’Ecotassa si applica sulle emissioni di CO2 che non sono inquinanti, ma climalteranti, e oltretutto su veicoli di ultima generazione dotati delle migliori e più innovative tecnologie anche per quanto riguarda la riduzione delle emissioni nocive”. “Se a questo – prosegue Crisci – aggiungiamo quanto recentemente diffuso dall’ISPRA, che ha scientificamente provato che il contributo all’inquinamento del comparto delle autovetture e dei motoveicoli è pari a solo il 9%, percentuale che comprende anche le circa 13 milioni di vetture ante Euro 4, se ne ricava che l’attuale formulazione dell’Ecotassa non ha alcun senso”.
“L’UNRAE, unitamente agli operatori della filiera – conclude Michele Crisci - chiede, pertanto, un confronto urgente con il Governo per delineare una strategia concreta al fine di conseguire soluzioni utili all’economia del settore automotive, all’ambiente e all’ecosistema produttivo.
In tal senso, non possiamo che apprezzare e condividere le dichiarazioni di oggi del Sottosegretario al Ministero dell'Ambiente, Vannia Gava, della Lega, con la quale abbiamo avuto modo di confrontarci in modo diretto e proficuo la scorsa settimana e che, esattamente come noi, ritiene fondamentale favorire la sostituzione di vecchie auto ante Euro 4, realizzando nel contempo le infrastrutture così da rendere organica l'azione di abbattimento delle emissioni”.
Come avvenuto in gennaio, anche in febbraio l’unico canale di vendita a registrare risultati positivi è stato quello delle vendite a privati (+11,4% in volume), la cui quota sale al 58,2% (+7,7 p.p.), mentre si posiziona al 61,1% nel cumulato. In flessione nel mese le società che scendono al 16,6% di quota di mercato, con riduzioni soprattutto nell’area delle autoimmatricolazioni ed il noleggio, al 25,2% di quota, a causa di una contrazione a doppia cifra sia del breve (-21,7%) che del lungo termine (-16,3%), ma che registra incrementi nell’alto di gamma.
Nuova pesante flessione a doppia cifra per le immatricolazioni di auto diesel, unica motorizzazione in forte calo nel mese insieme al metano. In particolare, con una riduzione dei volumi del 22,6% la quota in febbraio scende al 45,1% perdendo oltre 10 punti (nel cumulato con un calo del 26,8% il diesel si posiziona al 43,2% del totale mercato), a fronte di un contributo positivo delle vendite nelle fasce ad emissioni più elevate. Ne beneficia la benzina che in febbraio incrementa i volumi del 29,3% e raggiunge il 42,6% del mercato (43,8% nel 1° bimestre) e le vetture ibride le cui vendite crescono nel mese del 42,7% con una quota che raggiunge il 5,3% del mercato (5,2% nel cumulato). Leggera flessione per il Gpl (-1,4%) stabile al 5,8% di rappresentatività in febbraio (6,6% nel bimestre), mentre dimezza le vendite il metano che scende all’1,1% di quota sul totale (-1,2 p.p.). Leggero incremento per le vetture elettriche, grazie agli acquisti dei privati.
L’analisi per segmento evidenzia una tenuta delle city car e utilitarie, con rappresentatività in crescita rispettivamente al 15,4% (+0,7 p.p.) per il segmento A e al 37,4% (+1,4 p.p.) per il segmento B. In calo di oltre il 10% il segmento C che scende al 32,5% (-2,6 p.p.), mentre una flessione dell’1,3% caratterizza in febbraio le vendite del D, al 12,6 di quota sul totale. In forte crescita le vetture del segmento E (+17,3%) che raggiungono l’1,9% di quota sia nel mese che nel cumulato. In territorio positivo anche le vendite dell’alto di gamma, stabili allo 0,2% del totale mercato.
Generalizzata flessione per le carrozzerie nel mese di febbraio, fatta eccezione per i fuoristrada e crossover che insieme raggiungono nel mese il 42,1% del totale mercato, a pochi passi dalle berline che, con un calo dei volumi del 6,8%, si posizionano al 46,8% di quota (48,4% nel 1° bimestre). In crescita anche monovolume grandi e sportive pur se con volumi modesti.
Cedono le vendite del Nord Italia, soprattutto nel Nord Est che scende al 34,2% di quota (-3,1 p.p.), mentre fra le aree geografiche crescono le immatricolazioni nell’area centrale del Paese (+5,7%) che sale in rappresentatività al 20,2%, nel Sud Italia (+3,7%) al 9,9% di quota e nelle Isole (+10,3%) al 5,1% del totale.
In flessione anche il mercato delle auto usate: -4,1% in febbraio con 363.084 vetture trasferite al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome di un operatore in attesa della rivendita a cliente) rispetto alle 378.491 dello stesso periodo 2018. Nel 1° bimestre il calo è del 3,9% determinato dai 740.871 passaggi di proprietà che si confrontano con i 770.759 del gennaio-febbraio 2018.
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