Crisci: Se non si recupera il gap con i Major Markets per le auto “con la spina” la nostra industria rischia moltissimo e il nostro mercato il declassamento
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Nel mese di marzo il mercato delle auto sembra mostrare un serio tentativo per uscire fuori dal tunnel. Le 168.294 auto immatricolate segnano una crescita del 40,8%, un balzo atteso da anni, imputabile a un miglioramento della situazione delle supply chain globali, anche se si confronta con una perdita di circa il 30% del marzo 2022, quando le immatricolazioni, inficiate dall’attesa degli incentivi, furono solo 119.548 unità. Il buon andamento di questo mese porta la crescita del primo trimestre al 26,2% con 427.019 immatricolazioni rispetto alle 338.316 del gennaio-marzo 2022 (-20,6% sulle 538.060 del primo trimestre 2019).
Con l’ultima ratifica del Consiglio Europeo sul divieto di vendita di auto nuove con motori endotermici dal 2035, tranne quelle alimentate a carburanti sintetici (e-fuels), Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, che rappresenta in Italia le Case automobilistiche estere, auspica che sia concluso il clima di confusione che ha accompagnato il dibattito su questo tema.
“Sulla transizione energetica del settore – afferma Crisci – pensiamo che ci sia bisogno di chiarezza e che ritardi, indecisioni e messaggi allarmistici non aiutino gli investimenti delle imprese e i consumatori a fare le loro scelte nel percorso avviato. La riduzione delle emissioni è una precisa indicazione europea e la transizione energetica è un dovere sociale, oltre che una imperdibile opportunità economica verso un grande progresso tecnologico sostenibile”.
“Ora – aggiunge – c’è bisogno di lavorare in modo coordinato, con una strategia pragmatica, per raggiungere gli obiettivi di un processo che è già in atto e va governato: l’industria automobilistica è pronta a fare la sua parte e a supportare le istituzioni per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni al 2035; ma nel frattempo continua a diventare sempre più ampio il gap che ci separa dagli altri Major Markets europei in termini di diffusione di auto con la spina e, se non ci impegniamo a recuperare velocemente, la nostra industria rischia moltissimo e il nostro mercato il declassamento”.
L’UNRAE invita a rassicurare e supportare gli acquirenti, sia privati che aziende, anche con interventi che prevedano:
a. Revisione della fiscalità per le auto aziendali, modulando detraibilità Iva e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2. L’occasione della Delega Fiscale, attesa per anni da più Governi, rappresenta un’opportunità imperdibile per ridare competitività alle imprese italiane in tutti i settori e, allo stesso tempo, ottenere i benefici ambientali delle vetture a zero o basse emissioni.
b. Riformulazione degli incentivi all’acquisto di vetture a zero o basse emissioni, con innalzamento dei tetti di prezzo e inclusione di tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno. Ciò al fine di evitare l’increscioso fenomeno degli avanzi come avvenuto nel 2022, aumentare realmente la penetrazione delle vetture a zero o basse emissioni e avvicinare il nostro Paese ai grandi mercati europei, prevedendo di conseguenza anche l’allocazione dei fondi residui del 2022.
c. Veloce emanazione sia delle norme attuative per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica da parte di privati e condomini, che attualmente prevedono tempi di attuazione molto lunghi, sia di quelle per la realizzazione di punti di ricarica su strade urbane e superstrade, come previsto dai decreti MASE. I fondi sono stati stanziati da molto tempo ma non sono ancora spendibili. Va inoltre accelerata l’installazione di colonnine di ricarica sia private che pubbliche lungo le autostrade ed è necessario elaborare una politica infrastrutturale ad ampio raggio e di orizzonte lungo anche per il rifornimento di idrogeno, in linea con la nuova Direttiva AFIR.
L’analisi della struttura del mercato del mese, sotto il profilo degli utilizzatori, mostra un andamento di crescita in volume per tutti i canali di vendita. I privati, seppur in crescita a doppia cifra, in marzo perdono oltre 10 punti di quota, al 50,7% del totale, con un primo trimestre su una share del 55,0% (-8,1 p.p.). Le autoimmatricolazioni nello stesso mese scendono all’8,2% di quota (-0,6 p.p.), in linea con il trimestre (-1,3 p.p.). Il noleggio a lungo termine sale nel mese di 7,2 punti al 27,4% del totale mercato, grazie all’ottima performance di Top e Captive; nel trimestre arriva a rappresentare il 25,7% del mercato (+6,8 p.p.). Prosegue il recupero del noleggio a breve termine, che registra un ottimo 7,5% di penetrazione (circa il doppio di marzo 2022) e nel cumulato si porta al 4,7% (+2,2 p.p.). In crescita anche le società, al 6,2% di quota nel mese, in linea con il 6,3% del primo trimestre.
Tra le alimentazioni, il motore a benzina sale al 28,4% di quota (+1,1 p.p., al 27,1% nel trimestre), il diesel retrocede leggermente al 20,3% di quota (-0,7 p.p., al 19,6% in gennaio-marzo). Il Gpl scende al 7,6% di share in marzo (al 9,2% nel primo trimestre) e il metano, unica motorizzazione in flessione, si ferma appena allo 0,1% di quota (0,2% in gennaio-marzo). Grazie anche a un miglioramento delle forniture globali, le auto BEV salgono al 4,8% di quota nel mese (3,8% nel trimestre), mentre le PHEV si portano al 4,3% (4,4% nel trimestre). Nel complesso le auto ECV rappresentano in marzo il 9,1% del mercato. Le vetture ibride salgono al 34,5% delle preferenze (+1,9 p.p. e al 35,8% in gennaio-marzo), con un 9,4% per le “full” hybrid e 25,1% per le “mild” hybrid.
Analizzando la nuova segmentazione, in marzo le berline dei segmenti A e B scendono in quota, rispettivamente al 9,6% e 19,9%, mentre recuperano i Suv del segmento A, all’1,3% (+0,4 p.p.) e perdono mezzo punto quelli del segmento B al 26,1%. Fra le medie (seg. C), i Suv salgono al 23,1% di rappresentatività (+5,7 p.p.), le berline rimangono abbastanza stabili al 5,2%. In buona crescita i SUV del segmento D, al 5,4% di quota (+0,7 p.p.), recuperano anche le berline (all’1,2% del totale). Nell’alto di gamma i Suv coprono il 2,1% del mercato e le berline lo 0,2%; infine le station wagon rappresentano il 3,3% del totale, gli MPV l’1,9% e le sportive lo 0,8%.
Dal punto di vista delle aree geografiche, in marzo il Nord Est, grazie al contributo del noleggio, conferma la leadership coprendo il 33,7% delle immatricolazioni. Il Nord Ovest segna il 30,7% delle immatricolazioni (+1,8 p.p.), il Centro Italia retrocede leggermente al 22,5% del totale, l’area meridionale scende all’8,7% e quella insulare al 4,4%.
Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni in marzo crescono dell’1,5% a 120,3 g/Km; 120,4 g/Km nel primo trimestre (+1,6%).
L’analisi delle immatricolazioni di marzo per fascia di CO2 riflette l’andamento nel mese di auto BEV e PHEV: la fascia 0-20 g/Km rappresenta il 4,9% del mercato, il 3,1% la fascia 21-60 g/Km (rispettivamente 4,0% e 3,7% nel trimestre). La fascia 61-135 g/Km rappresenta il 62,1% (64,7% in gennaio-marzo), mentre la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km si assesta al 25,8% e quella della fascia oltre i 190 g/Km all’1,7% (rispettivamente 23,9% e 1,8% in gennaio-marzo).
In allegato il comunicato stampa completo di grafici
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