Ancora fermi i decreti per le infrastrutture di ricarica. Occorre estendere gli incentivi a tutte le alimentazioni e al noleggio
A marzo torna la primavera per il mercato dei veicoli commerciali, che dopo la leggera flessione di febbraio registra una crescita a doppia cifra, risultato che è frutto della migliorata situazione delle catene di fornitura. Con 19.045 veicoli immatricolati a marzo, secondo le proiezioni UNRAE, l’incremento è del 14% rispetto alle 16.706 unità dello stesso mese 2022. Nel primo trimestre il numero complessivo è di 47.116 unità, +7,1% in confronto alle 44.011 immatricolazioni del gennaio-marzo 2022.
Si segnala, in particolare, l’ottimo risultato del noleggio a lungo termine, canale che ha raggiunto il 35% di quota di mercato. I mezzi elettrici salgono nel mese ad una quota del 4,4% sul totale, frutto però anch’essa dell’accumulo di veicoli non consegnati nei mesi precedenti a causa delle difficoltà di fornitura.
Su questo fronte, ragionando in termini prospettici, va denunciata ancora una volta la stagnazione del fondo disponibile per gli incentivi, che presenta a tutt’oggi un avanzo del 97%.
“I dati sul tiraggio degli incentivi e l’enorme avanzo del fondo, finora utilizzato solo in minima parte, dimostrano che è necessario estendere gli stessi sia ad altre alimentazioni, compreso il diesel, a fronte di rottamazione e, come propone l’UNRAE, con importi decrescenti in funzione dell’alimentazione e della massa, sia alle società di noleggio che possono contribuire ad accelerare la transizione energetica”, sottolinea il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci.
Ma per uno sviluppo della mobilità urbana delle merci a zero o bassissime emissioni, l’UNRAE sollecita anche lo sviluppo accelerato dell’infrastrutturazione di punti di ricarica. Per questo è necessario:
- introdurre un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in ricariche fast (oltre 70 kW) dal 2023 al 2025;
- emanare al più presto le norme attuative (ormai in ritardo di un mese) per la realizzazione di punti di ricarica su strade urbane e superstrade, come previsto dai decreti MASE;
- accelerare l’emanazione del Decreto attuativo MIMIT e la realizzazione della specifica Piattaforma Invitalia per l’accesso al contributo per le infrastrutture di ricarica domestiche.
La struttura del mercato del 1° bimestre, i cui dati sono ormai consolidati, confrontata con lo stesso periodo 2022, conferma il calo a doppia cifra dei privati, che scendono al 17,4% (-2,8 punti). In flessione anche il noleggio a lungo termine che si ferma al 27,7% di quota, con un calo di quasi 4 punti. In recupero il noleggio a breve termine, che rappresenta nel 1° bimestre il 4,9% del mercato, e le autoimmatricolazioni, all’8,2% del totale. Le società salgono di 1,5 punti, al 41,9% di share.
Sul fronte delle motorizzazioni, nel bimestre il diesel recupera 4 punti e sale all’80,1% delle preferenze. Cresce il Gpl al 3,8% di quota e i veicoli elettrici puri, che salgono al 3% del totale mercato. In contrazione il motore a benzina, che scende al 4,7% di share, e i veicoli ibridi che si fermano al 7,9% di quota (oltre 4 punti in meno del 1° bimestre 2022). Il metano si ferma appena allo 0,2% del totale mercato.
La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5 t nel 1° bimestre 2023 cresce del 3,6% a 185,6 g/Km (rispetto ai 179,2 g/Km dello stesso periodo 2022).
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