UNRAE chiede al Governo un piano immediato a protezione delle numerose imprese del comparto per scongiurare la perdita di migliaia di posti di lavoro e una contestuale azione forte di stimolo alla domanda in favore dei consumatori
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Vanno a picco le immatricolazioni a Marzo, con vendite azzerate dopo la chiusura delle attività, incluse le concessionarie, decretata dal Governo a partire dall’11 Marzo. Nessun canale è esente dal tracollo: nell’intero mese, fanno -82% i privati, -88% il noleggio e -91% le società.
Secondo i dati diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a Marzo diminuiscono infatti dell’85% le immatricolazioni di autovetture, a 28.326 unità rispetto alle 194.302 dello stesso mese dello scorso anno, con una perdita di quasi 166.000 unità.
“La risoluzione in tempi non brevi della drammatica crisi sanitaria da COVID-19, con gli effetti che la chiusura avrà sull’economia, e il tracollo, senza precedenti nella sua dimensione e velocità, del mercato auto che abbiamo visto nelle scorse settimane – ha commentato Michele Crisci, Presidente UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – lasciano presagire una pesantissima caduta del mercato auto nel 2020, che potrebbe chiudere, nel migliore dei casi, intorno a 1.300.000 unità, un terzo in meno rispetto al 2019”.
“L’impatto di un blocco di 2 o 3 mesi – continua il Presidente – sarebbe comunque devastante per l’intero settore automotive in Italia e in particolare per la filiera della distribuzione e assistenza, con il concreto rischio di chiusura di numerose imprese del comparto, per mancanza di fatturato e conseguente crisi di liquidità, e di perdita di una quota consistente dei 160.00 occupati”.
“UNRAE – prosegue Crisci – chiede quindi al Governo l’adozione di misure assolutamente improrogabili a sostegno di un settore che contribuisce al 10% del PIL e genera circa 80 miliardi di Euro annui di gettito fiscale, al fine di evitare la crisi irrisolvibile di numerose imprese del comparto e scongiurare la perdita di migliaia di posti di lavoro”.
Tra i provvedimenti da adottare già in sede di Decreto Cura Italia – conclude il Presidente – occorre intervenire immediatamente con misure di sostegno finanziario per proteggere la liquidità dei concessionari ed evitare il crollo dell’intero sistema”.
Il sostegno alle reti distributive non prescinde tuttavia da azioni che supportino efficacemente la domanda. A tal riguardo UNRAE propone le seguenti misure con durata fino a tutto il 2021, qualora necessario, prorogabili:
1 - Modifiche al cd. ecobonus
Con l'obiettivo di allargare la platea dei veicoli incentivabili a sostegno della domanda e dell'offerta:
- introduzione di una terza fascia di incentivi per autovetture con emissioni di CO2 da 61 a 95 g/km: incentivo di € 2000 per l'acquisto di un'autovettura con rottamazione e di € 1.000 senza rottamazione;
- aumento degli importi unitari della fascia di emissioni di CO2 da 20 a 60 g/km: integrazione dell'attuale incentivo con + € 1.500 per l'acquisto di un'autovettura con rottamazione (tot. € 4.000) e con + € 1.000 senza rottamazione (tot. € 2.500);
- potenziamento sostanziale dell'attuale fondo stanziato fino ad almeno 1.000 milioni di euro.
2 - Riallineamento fiscale agli standard degli altri Paesi UE sui veicoli aziendali nuovi
Con l'obiettivo di rilanciare il settore recuperando il campo perduto in termini di competitività:
- aumento del tetto del costo deducibile fino a 50.000 €;
- aumento fino al 100% della quota ammortizzabile;
- aumento fino al 100% della detraibilità dell'IVA.
Questo mese abbiamo deciso di non proporre, come invece facciamo di solito, il commento alla struttura del mercato perché appunto incommentabile. Nel mare di pesantissimi segni meno, spicca il +49% delle auto elettriche, con una quota del 3,2% e un volume intorno alle 1.000 unità, risultato comunque rivelatore dell’enorme sforzo portato avanti dalle Case sul fronte dell’abbattimento delle emissioni di CO2, testimoniato anche dalla continua riduzione delle emissioni di CO2 registrata nel primo trimestre del 2020 (-7,0% a 112,3 g/km dai 120,7 del primo trimestre del 2019).
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