UNRAE: intervenire urgentemente per scongiurare un 2025 in calo
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Il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE - sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) - ha effettuato una stima del mercato dei veicoli rimorchiati per il mese di dicembre 2024 rispetto allo stesso mese del 2023.
Rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5 t:
dicembre 2024 vs 2023: +5,5% (896 unità immatricolate verso 849)
Rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5 t:
gennaio-dicembre 2024 vs 2023: -13,5% (13.453 unità immatricolate verso 15.554)
Il mercato di rimorchi e semirimorchi chiude in perdita il 2024, consolidando un disavanzo annuale del 13,5% rispetto allo scorso anno e una perdita in volume di oltre 2.100 unità, complice un calo delle immatricolazioni registrato in dieci dei dodici mesi appena passati, a fronte di un 2023 già in flessione rispetto all’anno precedente. Il dato di dicembre registra un leggero avanzo, con 896 unità immatricolate contro le 849 dell’anno precedente (+5,5%), sebbene lo stesso mese fosse stato il peggiore in volume dal 2014.
“Numeri alla mano, è evidente che il 2024 sia stato un anno negativo per il mercato dei trainati. Nel corso degli ultimi 12 mesi si sono registrate 13.453 immatricolazioni in un mercato che, solo due anni prima, aveva sfiorato le 17.000 unità. Date queste premesse, crediamo che il trend di flessione del mercato non si arresterà nel 2025 senza interventi mirati da parte del Governo”, commenta Michele Mastagni, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE.
Mastagni individua diverse cause alla base della contrazione del mercato: “Innanzitutto, è importante sottolineare che il nostro settore è strettamente legato all’economia produttiva, che attualmente sta subendo un forte rallentamento che si riverbera sulla logistica e sul trasporto merci. A ciò si aggiungono le incertezze economiche e geopolitiche, che spingono le aziende a mantenere un approccio prudente negli investimenti, concentrandosi solo su quelli indispensabili. Infine, non vanno dimenticate le difficoltà che le imprese riscontrano nell’accesso al credito”.
Per rilanciare il mercato e favorire l’innovazione tecnologica, Mastagni ribadisce l’urgenza di una serie di misure improrogabili: “In primo luogo, chiediamo soluzioni concrete che impediscano la circolazione di veicoli trainati estremamente vetusti, perché agganciare semirimorchi con quasi vent’anni di età a trattori di ultima generazione è inefficiente e pericoloso. È poi essenziale attivare una politica di incentivi strutturata e programmata, con una dotazione di almeno 70 milioni di euro nei prossimi quattro anni, per supportare fattivamente le imprese nel rinnovo del parco circolante. Oggi, con appena 7,5 milioni di euro stanziati, troppe aziende restano escluse dai benefici: lo dimostra il tasso di prenotazione del 249,5% registrato nell’ultima finestra di incentivi. Infine, è fondamentale colmare la lacuna normativa che attualmente impedisce la circolazione in Italia degli Eurotrailer, veicoli più lunghi e tecnologicamente avanzati. Questi mezzi porterebbero vantaggi significativi, tra cui una riduzione delle emissioni, un minore congestionamento stradale, una distribuzione più efficiente dei carichi e una maggiore competitività per l’autotrasporto nazionale” conclude Mastagni.
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