Gennaio chiude con il 18° calo a doppia cifra in due anni (2011-2013). Le 113.525 unità immatricolate nel mese appena trascorso, infatti, indicano una flessione anche peggiore di quella del gennaio 2012 e pari al 17,6%, rispetto alle 137.745 dell’anno precedente, che a sua volta registrò – appunto - una flessione del 16,6%. Il calo rispetto al gennaio 2011 è quindi del 31,6%.
“Il 2013 dell’auto non comincia bene e non poteva essere diversamente, in assenza di interventi di alleggerimento dell’enorme pressione fiscale sulle famiglie e del credito alle imprese” – così ha commentato Jacques Bousquet, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia.
“Se ricordassimo che gennaio vale storicamente il 10% dell’immatricolato dell’anno, il consuntivo di questo mese proietterebbe a fine anno un risultato che non voglio nemmeno immaginare”.
“Vorremmo far rilevare – prosegue il Presidente - come nessuno dei soggetti coinvolti in questa campagna elettorale abbia finora concretamente dato attenzione ad una filiera che dava lavoro a 1.200.000 persone, che contribuiva ad un gettito fiscale pari al 16,6% del totale e che valeva l’11,4% del PIL e come nessuno abbia dato rilievo alla crisi occupazionale della filiera automotive (circa 350 imprese chiuse nel 2012, con 10.000 nuovi disoccupati non coperti da supporti previdenziali).
Soprattutto, vorremmo far rilevare come, nella competizione elettorale, nessuno indichi le modalità e le azioni necessarie a far recuperare allo Stato il mancato gettito generato da provvedimenti sbagliati sul settore auto in generale, sulle auto aziendali e su quelle di potenza superiore ai 185 kW”.
“Auspichiamo - conclude Bousquet – che, dalle nostre sollecitazioni, nelle prossime 3 settimane ci sia qualcuno che mostri sensibilità ai temi dell’auto, alla sua filiera occupazionale e, soprattutto, alle difficoltà delle famiglie coinvolte, degli automobilisti e delle imprese strette dalle difficoltà di accesso al credito. L’UNRAE resta disponibile a fornire ogni supporto e proposte concrete per il rilancio del settore”.
Dall’analisi della struttura del mercato emerge un andamento migliore della media nazionale per i segmenti delle city car e utilitarie che, complessivamente, raggiungono il 60% di quota sul totale, il miglior risultato di sempre, al di fuori del periodo incentivato 2009 e 2010. Tali segmenti beneficiano dell’effetto reddito in situazioni di difficoltà economiche e della presenza di modelli con motorizzazioni Gpl e metano che, nel mese, hanno ottenuto rispettivamente una quota del 9,8% e del 4,8%. Dall’analisi delle alimentazioni da segnalare anche la crescita del 132% delle ibride, grazie alla commercializzazione di importanti nuovi modelli, che raggiungono una quota quasi tripla dello 0,84%.
Sul fronte della tipologia di acquirente, si registrano tutte perdite a doppia cifra, in modo sostanziale per le società (-26,1%) ed il noleggio (-32,4%), questo ultimo per effetto di un assestamento stagionale. Di questa flessione ne risente particolarmente il Nord Est, area dove si concentrano ormai le immatricolazioni della maggior parte delle società di noleggio, che scende in gennaio del 23,7%, mentre le aree che avevano già subito lo scorso anno pesantissime flessioni (quali il Centro, il Sud e le Isole) contengono il calo e recuperano in rappresentatività sul totale.
In particolare, il Centro sembra stabilizzare il suo calo (-5,8% vs. Gen. 2012) per effetto della recente norma che prevede l’applicazione dell’IPT presso la provincia dove ha sede legale la Società. Ciò sta riportando al Centro, dalle provincie a statuto speciale, il flusso immatricolativo.
Il mercato dell’usato, infine, evidenzia una crescita del 6% con 370.141 trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture, rispetto ai 349.222 dello stesso periodo dello scorso anno, che a sua volta aveva registrato una flessione del 4,3%.
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