Oggi riaprono le concessionarie, ma senza clienti. Servono immediatamente misure “verticali” per il settore auto, a difesa delle imprese del comparto e dei loro 160.000 dipendenti. E il sistema bancario deve erogare prontamente le risorse del Decreto Liquidità
Scarica allegato: 01 Comunicato Stampa UNRAE Aprile 2020_5eb03fc74836d.pdf
Come da noi anticipato una settimana fa, con la chiusura delle attività economiche, inclusa la rete di distribuzione auto, per la crisi sanitaria da coronavirus, collassa il mercato delle autovetture. Tutti i canali sono colpiti in modo simile: nel mese, fanno -97,8% i privati, -97,3% il noleggio e -96,9% le società.
Secondo i dati diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ad Aprile diminuiscono del 97,55% le immatricolazioni di autovetture, a 4.279 unità rispetto alle 174.924 dello stesso mese dello scorso anno, con una perdita di quasi 171.000 unità.
“I dati ufficiali di Aprile – commenta Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – confermano purtroppo quanto da noi anticipato sin dall’inizio della crisi. Le necessarie e severe misure di contenimento del contagio ne hanno rallentato la diffusione, ma il blocco delle attività economiche ha messo in ginocchio la filiera della distribuzione auto, con le sue 1.400 aziende che sostentano 160.000 famiglie”.
“La riapertura avviene – continua Crisci – con restrizioni molto severe alla circolazione ancora in vigore, e con una domanda da parte di famiglie e imprese fortemente indebolita. Attanagliate da crisi di liquidità dopo 2 mesi di ricavi azzerati, molte delle concessionarie potrebbero non sopravvivere nonostante la riapertura. Rinnoviamo quindi l’appello al sistema bancario perché le ingenti risorse messe a disposizione dal Decreto Liquidità vengano prontamente erogate alle imprese del comparto auto”.
“E’ evidente – prosegue Crisci – la necessità di una accelerazione da parte del Governo, che faccia immediatamente seguire azioni efficaci alle proprie buone intenzioni: serve un decreto “verticale”, con misure specifiche per il settore automotive. Si tratta di un settore assolutamente strategico per il Paese, con il suo effetto moltiplicatore sull’economia ed il suo contributo al gettito erariale pari a circa 80 miliardi di Euro annui. D’altro canto, con la ripresa delle attività nella “Fase 2”, ancora più centrale sarà il ruolo dell’automobile nella mobilità, non solo quella all’interno dei grandi centri, ma anche quella dei pendolari, interurbana e autostradale”.
“UNRAE – conclude il Presidente – chiede quindi al Governo l’adozione tempestiva di concreti provvedimenti a sostegno della filiera auto. Tra questi va incluso anche un piano strutturale che favorisca il ricambio del nostro vetusto parco circolante, pericoloso sia per l’ambiente sia per la sicurezza dei cittadini, e non da oggi. In questo momento la velocità è tutto: un mercato che versa in queste condizioni non può affrontare anche il rischio di una ulteriore paralisi, dovuta magari a indiscrezioni o dibattiti su tempi e modi delle eventuali misure”.
Anche questo mese abbiamo deciso di non proporre, come invece facciamo di solito, il commento alla struttura del mercato perché incommentabile. Tra tutti i segni, negativi tra il -95% e il -100%, fanno eccezione le auto elettriche con un -58%, a 500 unità immatricolate e una quota di mercato di circa il 12%. Come risultato dell’enorme sforzo portato avanti dalle Case sul fronte della riduzione delle emissioni di CO2, ad Aprile queste diminuiscono di quasi il 15% a 101,5 g/km dai 118,9 di Aprile 2019 (nel cumulato calano del 6,7% a 112,1 g/km da 120,2 g/km del primo quadrimestre dell’anno scorso).
In allegato il comunicato stampa completo di grafici e tabelle
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