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Il trasporto in Italia tra difficoltà e volontà di rilancio: UNRAE chiede interventi strutturali per l'ambiente, la sicurezza e l'occupazione

Periodo di pubblicazione: 08 novembre 2016
Periodo di riferimento dei dati: novembre 2016


L’UNRAE, l’Associazione dei Costruttori esteri di veicoli ha organizzato oggi, presso Villa Tuscolana in Frascati (Roma), una Conferenza Stampa della propria Sezione Veicoli Industriali, convocando i Rappresentanti della Stampa e delle Istituzioni, gli Operatori del settore e le proprie Aziende associate, per sottolineare la continuità del suo impegno nei confronti dei problemi e dell’evoluzione del sistema italiano di logistica e trasporto. All’incontro ha inoltre partecipato la Dr.ssa Maria Teresa Di Matteo, Presidente del Comitato Centrale dell’Albo dell’Autotrasporto, che ha commentato e tratto le conclusioni dei lavori.

 

“La logistica e il trasporto devono svilupparsi in quanto «sistema», secondo l’imperativo ormai categorico della sostenibilità ambientale” - ha affermato Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE.

 

“Gli imprenditori italiani, e in particolare quelli della logistica e del trasporto - ha aggiunto Fenoglio - nonostante le difficoltà che le imprese hanno dovuto e devono affrontare, hanno continuato a svolgere con dedizione e coraggio il loro ruolo, mantenendo l’Italia al quinto posto tra i Paesi esportatori, in posizione di prestigio sui mercati mondiali”.

 

In occasione della Conferenza Stampa è stato presentato da Marc Aguettaz, Amministratore Delegato di GiPA Italia, l’aggiornamento e l’ampliamento della ricerca realizzata l’anno scorso per UNRAE dalla stessa GiPA, focalizzato sulle dinamiche e le prospettive dell’autotrasporto italiano nel contesto europeo.

 

Il trasporto delle merci va considerato come una attività intersettoriale che serve diversi comparti produttivi - ha sottolineato il Presidente della Sezione Veicoli Industriali - parliamo di una realtà strategica intimamente legata sia al mondo produttivo che al tessuto sociale, dei quali rappresenta le esigenze e subisce i mutamenti”.

 

L’andamento economico negativo di questi ultimi anni registrato in Italia (7 punti di PIL persi tra il 2007 e il 2015) ha pesato molto sul comparto, che dal 2008 al 2015 ha perso il 26% delle imprese, mentre sulle strade italiane circola il 24% in meno di veicoli per il trasporto di merci con targa italiana e solo il 15% dei trasporti operati dal parco italiano è effettuato in ambito internazionale.

 

Le indagini dicono anche che il trasporto di merci nazionale e internazionale è aumentato nel primo semestre del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015, ma la quota a carico delle imprese italiane continua a diminuire. 

 

Dal 2008 al 2015 c’è stata una perdita media di immatricolazioni potenziali rispetto al valore del 2008 di oltre 17.000 veicoli l’anno. L’occupazione si è ridotta di quasi 150.000 posti di lavoro, senza contare quelli delle Aziende della rete di distribuzione e assistenza dei mezzi, che potrebbero far arrivare alla cifra di oltre 300.000.

 

Inoltre, le circa 120.000 immatricolazioni complessivamente non realizzate dal 2008 al 2015 hanno portato a una perdita di fatturato di quasi 1,7 miliardi di euro l’anno per le imprese costruttrici e distributrici di veicoli. Tutto ciò ha indotto un mancato gettito fiscale, diretto e indiretto, che sfiora l’entità di una manovra economica.

 

Anche in conseguenza del rallentamento del mercato, il parco circolante italiano attuale dei veicoli pesanti (>3,5 t) ha un’età media di quasi 13 anni ed è composto per il 70% di mezzi appartenenti a classi di inquinamento anteriori all’Euro IV.

 

Dopo il lungo periodo di crisi iniziato nel 2008, il 2016 ha fatto registrare una crescita costante e significativa delle immatricolazioni, che porterà ad una confortante chiusura d’anno (+38% ˃ 3,5 t e +39% ≥ 16 t), con la conferma di un assestamento positivo complessivo anche per il 2017 (+5%).

 

Positivo anche l’andamento delle immatricolazioni dei veicoli rimorchiati (+35% nei primi nove mesi del 2016), che UNRAE segue, avendo costituito in seno alla Sezione Veicoli Industriali il Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti.

 

“Le ragioni dell’attuale inversione di rotta nell’andamento del mercato - ha ricordato il Presidente Fenoglio - possono essere ricercate nella necessità indilazionabile di rinnovare il parco veicoli, ampiamente obsoleto dal punto di vista della sostenibilità sia ambientale che economica. Vorrei ricordare che con l’attuale andamento del mercato ci vorranno oltre 20 anni per rinnovare completamente il parco. Per questo ribadiamo che l’autotrasporto italiano ha finalmente bisogno di interventi di sostegno di carattere strutturale”.

 

L’attuale situazione è caratterizzata da due fenomeni rilevanti: la delocalizzazione all’estero delle imprese italiane e il cabotaggio dei trasportatori esteri.

 

“Il fenomeno della delocalizzazione è sicuramente una delle maggiori cause di impoverimento dell’autotrasporto italiano - ha dichiarato Fenoglio - e ad esso si è poi sommato il cabotaggio, esercitato troppo spesso senza il dovuto rispetto della disciplina comunitaria”.

 

Tra le cause che hanno indotto le imprese italiane di trasporto a trasferirsi all’estero, si trova in primo luogo l’alto livello dei costi complessivi di gestione, seguito dalle normative del lavoro e, quindi, dalla pressione fiscale.

 

L’UNRAE suggerisce che le direttrici per una ripresa del sistema trasportistico italiano, almeno per quanto riguarda il trasporto stradale, possano essere individuate in:

 

-          rinnovo del parco, in ossequio alla necessità di andare il più rapidamente possibile verso una mobilità sostenibile nel trasporto e nella distribuzione delle merci, dalla quale discende la necessità di poter contare su misure strutturali di sostegno della domanda di veicoli di ultima generazione;

 

-          formazione ed aggiornamento degli autisti, con un occhio particolare al problema dell’occupazione giovanile, che porta con sé la necessità di prevedere sgravi fiscali per le aziende che si impegnino nella formazione e che impieghino giovani formati secondo programmi mirati.

 

Nel rivendicare al trasporto stradale un ruolo che continuerà ad essere fondamentale, Franco Fenoglio ha evidenziato che “la ricerca tecnologica per l’adeguamento dei veicoli alle richieste di maggiori standard ambientali e di sicurezza continuerà incessantemente, ma occorre che l’innovazione passi velocemente dai laboratori delle Case costruttrici alla strada, se vogliamo che gli ingenti fondi impegnati dall’industria in ricerca e sviluppo diano frutti concreti. Perciò, riteniamo indispensabile che le Autorità di governo considerino di primaria importanza promuovere il rinnovo del parco”.

 

Successivamente è stato annunciato che l’interesse di UNRAE per i giovani e per il lavoro nell’autotrasporto si concretizzerà attraverso la firma di un Protocollo d’Intesa con il Comitato Centrale dell’Albo “un atto concreto - ha concluso Franco Fenoglio - che testimonia la volontà di UNRAE e delle Aziende associate alla sua Sezione Veicoli Industriali di collaborare all’informazione e alla formazione sulla professione di conducente di veicoli industriali, destinate a giovani in età scolare e a quelli senza lavoro”.

 

A conclusione della Conferenza Stampa i Presidenti Maria Teresa Di Matteo e Franco Fenoglio, in vista della firma del Protocollo d’Intesa sul Progetto di Formazione degli Autisti, hanno sottoscritto una Lettera d’Intenti, con la quale l’UNRAE si è impegnata a fornire il necessario contributo di conoscenze, competenze e veicoli per sostenere il Progetto.

 

La Dr.ssa Di Matteo ha voluto rimarcare l’importanza dell’iniziativa, ringraziando UNRAE per la collaborazione e sottolineando l’impegno del Comitato Centrale dell’Albo nel promuovere e sostenere iniziative per la crescita del settore. 



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