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Ad aprile (-70,2%) l'emergenza mette in evidenza la fragilità del mercato dei veicoli rimorchiati

Periodo di pubblicazione: 27 maggio 2020
Periodo di riferimento dei dati: maggio 2020

Nella Conferenza Stampa del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti, UNRAE chiede sostegni mirati e semplificazione delle procedure per più sostenibilità e più sicurezza nella ripresa


Il Centro Studi e Statistiche di UNRAE, l’Associazione delle Case estere, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha elaborato una stima del mercato dei Rimorchi e Semirimorchi con massa totale a terra superiore a 3,5t che – per il mese di marzo 2020 – indica una caduta di -70,2% rispetto ad aprile 2019 (602 unità immatricolate contro 2.019).

 

Il consolidato del primo quadrimestre 2020 cala del 48,2% rispetto allo stesso periodo del 2019 (3.409 unità contro 6.586).

 

UNRAE ha tenuto stamane una Conferenza Stampa online, alla quale hanno partecipato circa cento rappresentanti della stampa di settore e d’opinione, aziende, associazioni di categoria e della pubblica amministrazione, dedicata al comparto dei veicoli rimorchiati e degli allestimenti, al fine di portare alla ribalta questa realtà produttiva, sottolinearne l’importanza nell’ecosistema del trasporto stradale e avanzare proposte per semplificarne il lavoro e sostenerne lo sviluppo oltre l’emergenza.

 

“Analizzare i dati di mercato sembra oggi un esercizio teorico – ha commentato Sandro Mantella, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE – poiché alla crisi che continua ormai da un paio d’anni si aggiungono le conseguenze delle chiusure imposte tanto alle aziende quanto agli Uffici del Ministero dei Trasporti. I dati di immatricolazione del settore sono comunicati in tempi ancora più lunghi del solito. Siamo arrivati ormai alla fine di maggio, e abbiamo voluto indicare anche il dato provvisorio di questo mese, ma nessuno si illude che la stima di – 24,6% rappresenti una inversione di tendenza rispetto al -70,2% di aprile. Una previsione realistica per l’intero 2020 potrebbe essere quella di una perdita consolidata intorno al 55%”.

 

“Anche per illustrare le condizioni del nostro comparto – ha spiegato Mantella – abbiamo voluto organizzare un primo evento dedicato esclusivamente alla costruzione e distribuzione dei veicoli rimorchiati e degli allestimenti. Si tratta di un settore molto poco conosciuto, tanto dalle istanze politiche e amministrative quanto dal pubblico. I veicoli rimorchiati e allestiti sono stati i protagonisti di punta dell’autotrasporto che – in occasione dell’emergenza in corso – ha garantito al Paese il rifornimento in condizioni di sicurezza proprio di quei prodotti che la situazione ha reso indispensabili, quali i generi alimentari e i farmaci, che necessitano di trasporto in regime di temperatura controllata, nonché prodotti energetici o presidi sanitari particolari (ad esempio l’ossigeno liquido) che sono disciplinati come merci pericolose ai fini del trasporto”.

 

“Abbiamo deciso di fare comunque questa prima uscita – ha continuato Mantella – pur consapevoli che avremmo incontrato difficoltà nel reperire i dati necessari per fotografare compiutamente il variegato mondo dei veicoli allestiti per il trasporto e la distribuzione, con i loro problemi e con le norme tecniche che presiedono alla loro progettazione, omologazione e immatricolazione. 

 

Ma bisognava pur cominciare. E il momento si presta, visto il ruolo svolto in questi mesi proprio dalla logistica e dai trasporti, i cui operatori meritano il nostro plauso e il nostro ringraziamento”.

 

Nella Conferenza Stampa, dopo un breve saluto di presentazione del Vice Direttore Generale di UNRAE Antonio Cernicchiaro, ha preso la parola Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali, il quale ha sottolineato che si è voluto organizzare questo evento come naturale completamento di quanto illustrato l’8 maggio scorso, per dare al comparto dei rimorchiati e degli allestimenti la giusta attenzione. Fenoglio ha ribadito che se in Italia “è un’impresa fare impresa”, fare autotrasporto significa scontrarsi quotidianamente con le difficoltà che nascono da burocrazia, carico fiscale elevato, costi dei carburanti e del lavoro non competitivi e carenze infrastrutturali. Il tutto derivante da una ormai storica inefficienza del sistema Paese, che non ha messo in atto alcuna strategia di sviluppo nazionale del settore.

 

Per colpa di questa situazione soffrono in particolare medie e piccole imprese di eccellenza, magari meno note, della filiera automotive, che operano in Italia.

 

L’andamento storico del mercato dei veicoli rimorchiati dimostra che la crisi del 2008 ha fatto perdere al settore quasi i due terzi del volume tra il 2007 e il 2012. La difficile ripresa che ne è seguita ha raggiunto il massimo nel 2017 (ma senza arrivare ai volumi del 2007), per poi ridiscendere nel 2018 (- 3,9%) e nel 2019 (- 7,1%), fino al crollo nei primi mesi del 2020 (il consolidato dei primi cinque mesi è stimato a –48,2%).

 

La diminuzione costante delle immatricolazioni a partire dal 2017 è legata, nell’analisi di UNRAE, a diversi fattori, tra i quali l’inadeguatezza dei fondi stanziati, la discontinuità nei periodi di finanziamento e gli eccessivi ritardi nell’erogazione dei contributi, che sono stati talvolta anche ridimensionati rispetto agli importi previsti.

 

“La situazione dei contributi – ha ricordato Mantella – ci dice come le immatricolazioni del nostro comparto dipendano fortemente dalla disponibilità di incentivi. Le condizioni di discontinuità derivanti dalle modalità di erogazione finora impiegate non hanno facilitato le strategie di investimento delle imprese di autotrasporto. Inoltre, dal 2017 al 2019 le risorse dedicate a rimorchi e semirimorchi sono scese da 19 milioni a 6 milioni di euro. Questi ultimi esauriti con le domande presentate nei primi 10 giorni dall’apertura dei termini.

 

Inoltre, i fondi sono riservati ai veicoli allestiti per il trasporto intermodale, che si svolge per lo più su tratte internazionali, dove la presenza dei trasportatori italiani è purtroppo in continua diminuzione, mentre per l’acquisto di nuovi rimorchi e semirimorchi stradali da impiegare sulle nostre strade, nessun contributo è previsto. Questo significa che il parco italiano continua ad invecchiare eccessivamente, diventando oltretutto sempre meno sicuro”.

 

In base ai dati disponibili, dal punto di vista della sicurezza UNRAE ha stimato che l’81,6% del parco rimorchiato circolante in Italia sia privo del sistema di controllo della stabilità (ESP) e il 37,2% non abbia i dispositivi di assistenza alla frenata (ABS).

 

“Agganciare un rimorchio senza i dispositivi di sicurezza a motrici o trattori dotati dei sistemi più avanzati – ha sottolineato Mantella – costituisce un rischio reale di incidente nel caso che il complesso debba compiere frenate o deviazioni di emergenza.

 

Per quanto riguarda invece la sostenibilità ambientale, anche i rimorchiati sono oggi in grado di dare il loro contributo, attraverso l’applicazione di tecnologie costruttive che portano a significative riduzioni delle tare e a profili più aerodinamici.

 

Ma il contributo maggiore del comparto alla sostenibilità ambientale può venire dall’allestimento con dispositivi motorizzati che rispettino le norme più avanzate. Non ha molto senso incentivare le motorizzazioni di trazione ecologiche, lasciando sugli allestimenti motori fissi inquinanti, che devono funzionare anche a veicolo fermo, soprattutto tenendo conto che nella distribuzione circa il 50% del circolante è dotato di specifici allestimenti “.

 

UNRAE ha chiesto con l’occasione la semplificazione delle procedure di collaudo, omologazione e immatricolazione dei veicoli allestiti, promuovendo la digitalizzazione delle pratiche necessarie.

 

Per quanto attiene ai problemi della sicurezza di trasporto e circolazione, si chiedono limitazioni alla circolazione dei veicoli rimorchiati privi dei sistemi di sicurezza avanzata oggi disponibili, il controllo sulle importazioni dall’estero di rimorchi e semirimorchi usati, proponendo anche la ripresa e lo sviluppo di complessi da 18 e 25 metri, come avviene in altri Paesi dell’UE.

 

Per sostenere il mercato, UNRAE ha identificato infine alcuni interventi strutturali: un fondo triennale per l’acquisto di rimorchi e semirimorchi contro rottamazione non limitato all’intermodalità, agevolazioni tramite credito di imposta in alternativa agli incentivi, anche per quelli disposti in passato e non ancora erogati, contributi per l’allestimento di rimorchi e autoveicoli con dispositivi ecologici.

 

Dopo aver risposto a diverse domande dei partecipanti, Fenoglio e Mantella hanno chiuso i lavori ringraziando UNRAE per il difficile lavoro svolto e dando appuntamento a tutti per una prossima occasione, con l’intento di completare il quadro delineato e, anche grazie alla continua collaborazione con il Ministero dei Trasporti, poter annunciare decisi progressi verso la soluzione di vecchi e nuovi problemi.



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