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Mercato auto: nuovo calo a doppia cifra. Novembre -10,8%, il 2024 va in rosso. L'UNRAE il 16 dicembre presenta a stampa e operatori un piano di proposte al Governo

Periodo di pubblicazione: 02 dicembre 2024
Periodo di riferimento dei dati: novembre 2024

Le auto elettriche pure risalgono al 5,3%, le ibride plug-in scendono al 3,1% Crisci (UNRAE): “Prioritaria a livello europeo una politica chiara per la transizione energetica"

 Scarica allegato: 01 Comunicato Stampa UNRAE Mercato Auto Novembre 2024 e infografica_674de8a0daacd.pdf


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Il mercato italiano delle autovetture continua a mostrare segni di crisi preoccupanti, con il quarto mese consecutivo in contrazione dopo il -13,4% di agosto, il -10,7% di settembre e il -9,0% di ottobre. Novembre chiude con 124.251 nuove immatricolazioni, un calo del 10,8% rispetto alle 139.319 dello stesso periodo dell’anno precedente, che aveva una giornata lavorativa in più.

 

Il cumulato degli 11 mesi va in rosso per la prima volta da inizio anno, con una flessione dello 0,2%: 1.452.973 immatricolazioni rispetto a 1.455.320 nel periodo gennaio-novembre 2023. Rispetto al periodo pre-covid, gennaio-novembre 2019, il calo è del 18,2%.

 

Le vetture BEV recuperano quota rispetto al 4,0% di ottobre, salendo al 5,3% (-0,3 punti rispetto allo stesso mese 2023), anche grazie alle consegne delle vetture ordinate in giugno con il breve beneficio degli incentivi, che sta generando un effetto altalenante nel corso dei mesi. Le auto PHEV, invece, scendono al 3,1% dal 3,4% di ottobre, portando il totale di veicoli ricaricabili all’8,4%.

 

L’UNRAE annuncia un incontro con giornalisti e operatori del settore il 16 dicembre prossimo a Roma, presso Villa Blanc, sui temi più attuali della transizione energetica, dove oltre a fornire un quadro del mercato e delle sue prospettive, illustrerà nel dettaglio le proposte dell’Associazione delle Case automobilistiche al Governo. Nella stessa occasione verrà presentata una nuova ricerca dell’Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School, di cui l’UNRAE è partner.

 

Il 28 novembre scorso, al Consiglio di Competitività dell'Unione Europea, l’Italia ha presentato un non paper firmato anche da altri 6 Paesi membri. È stata proposta una revisione del percorso che condurrà all'interruzione della produzione di motori endotermici nel 2035. La posizione italiana, pur non contestando il termine e gli obiettivi del Green Deal, sollecita un riesame anticipato degli standard al 2025, secondo un approccio improntato alla neutralità tecnologica. Tale prospettiva ha trovato convergenza da parte delle associazioni imprenditoriali di Germania, Francia e Italia.

 

La lenta penetrazione dei veicoli elettrici solleva inoltre perplessità sui target intermedi di riduzione delle emissioni previsti dal Regolamento (UE) 2023/851, che potrebbero comportare significative sanzioni per i Costruttori di auto, nell’ordine dei 15 miliardi di euro.

 

L'ACEA ha sollecitato gli stati membri dell’UE a superare le divergenze e trovare soluzioni per mitigare gli oneri che le Case produttrici dovranno affrontare entro il 2025. Lo stesso non paper del Governo italiano caldeggia misure urgenti per evitare che questo problema comprometta irrimediabilmente la competitività dell’industria europea, che versa in gravi difficoltà.

 

In merito a questi sviluppi, il Presidente di UNRAE Michele Crisci dichiara: “Auspichiamo vivamente che la transizione energetica diventi una priorità cruciale nei primi 100 giorni di attività della nuova Commissione europea. Consumatori e imprese necessitano ormai urgentemente di indicazioni immediate e certe per orientarsi in questa complessa fase di trasformazione”.

 

L’analisi della struttura del mercato del mese, sotto il profilo degli utilizzatori, evidenzia un recupero di quota dei privati che – seppur in flessione in volume – salgono al 59,8% del totale, guadagnando 3,1 punti (57,9% negli 11 mesi, +2,5 p.p.). Le autoimmatricolazioni salgono al 12,0% di quota nel mese (+1,3 p.p.) e all’11,3% nel cumulato, recuperando 1,3 punti sul 2023. Il noleggio a lungo termine perde 1/4 dei volumi immatricolati e scende al 20,6% di quota (-3,9 p.p., 19,9% nel cumulato, -4,6 p.p.), per la forte contrazione in volume delle principali società Top, a cui si affianca un calo anche delle Captive. Anche il noleggio a breve termine cede 1/4 delle immatricolazioni e scende nel mese all’1,3% del totale (-0,3 p.p.); negli 11 mesi si porta al 5,2% (+1 p.p.). Le società cedono 0,1 punti di quota nel mese, al 6,4%, e ne perdono 0,2 nel cumulato al 5,7%.

 

Tra le alimentazioni, in novembre il motore a benzina cede 0,3 punti, al 27,4% (29,1% negli 11 mesi, +1 p.p.). Il diesel cede altri 2,1 punti e si ferma in novembre al 12,6% di share (13,9% in gennaio-novembre, -4,0 p.p.), mentre il Gpl perde 0,8 punti, fermandosi al 9,0% nel mese e al 9,4% nel cumulato (+0,3 p.p.); il metano non immatricola autovetture nel mese, negli 11 mesi copre lo 0,1%. Le vetture ibride salgono al 42,6% di share nel mese (+4,7 p.p.) e al 40,1% nel cumulato (+3,8 p.p.), con un 14,1 per le “full” hybrid e 28,5% per le “mild” hybrid in novembre. Come anticipato, le auto BEV nel mese recuperano rispetto ad ottobre e si portano al 5,3% di quota (-0,3 p.p. e al 4,1% in gennaio-novembre), mentre le PHEV si fermano al 3,1% (-1,0 p.p. e al 3,3% negli 11 mesi).

 

L’analisi della segmentazione mostra in novembre una pesante flessione delle berline e da un calo a doppia cifra dei Suv del segmento A, rispettivamente al 7,4% e 3,0% del totale mercato. Anche nel segmento B flettono in volume sia le berline (al 18,4%), sia i Suv, che però guadagnano quota al 29,8% di share. Nel segmento delle medie (C) crescono le berline, al 4,7%, mentre cedono i Suv, che comunque salgono al 20,4% di quota. In novembre segnano una pesante flessione le berline del segmento D, allo 0,7%, mentre i Suv – in lieve calo – salgono al 7,3% di share. Nell’alto di gamma guadagnano le berline (allo 0,2%), ma segnano un leggero calo i Suv, all’1,7%. Infine, le station wagon rappresentano il 3,3% del totale, gli MPV il 2,5% e le sportive lo 0,6%.

 

Sul fronte delle aree geografiche in novembre il Nord Ovest mantiene la leadership pur perdendo 1,3 punti e fermandosi al 29,6% (28,5% negli 11 mesi). Il Nord Est sale al 29,2% di share (+1,1 p.p. e al 31,4% nel cumulato), grazie al contributo del noleggio, senza il quale scenderebbe al 23,0%. Il Centro Italia cede 0,3 punti, al 24,9% (24,3% negli 11 mesi), l’area meridionale sale all’11,1% e le Isole al 5,3% (rispettivamente 10,7% e 5,2% nel cumulato).

 

Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni in novembre crescono dello 0,8% a 118,0 g/Km; 119,2 g/Km negli 11 mesi (-0,3%).

 

L’analisi delle immatricolazioni di novembre per fascia di CO2 riflette l’andamento nel mese di auto BEV e PHEV: la fascia 0-20 g/Km rappresenta il 6,5% del mercato, l’1,8% la fascia 21-60 g/Km (rispettivamente 4,9% e 2,5% nel cumulato). La fascia 61-135 g/Km rappresenta il 64,6% (67,0% nel cumulato), mentre la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km si porta al 22,6% e quella della fascia oltre i 190 g/Km al 2,2% (rispettivamente 21,7% e 2,0% negli 11 mesi).

 

In allegato il Comunicato Stampa completo di grafici


TAG: immatricolazioni, autovetture, novembre, 2024, vendite, auto, Italia


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