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L'assenza di un piano strategico di governo sulla mobilità che verta sul ricambio del parco anziano e su nuove infrastrutture per le moderne tecnologie scoraggia gli acquisti

Periodo di pubblicazione: 02 novembre 2018
Periodo di riferimento dei dati: ottobre 2018

Ad ottobre il mercato auto frena a -7,4%. Scende a 1.930.000 la stima per il 2018 e si conferma sugli stessi livelli il 2019

 Scarica allegato: 01 Comunicato Stampa UNRAE Ottobre 2018_5bdc989c1b6f3.pdf


“Per quanto l’obiettivo prioritario delle Amministrazioni centrali e locali dovrebbe essere quello di rinnovare il vetusto parco auto italiano, i provvedimenti introdotti, fra loro scollegati e, in alcuni casi destinati più a demonizzare alcune motorizzazioni rispetto al più alto obiettivo ambientale, non fanno altro che generare incertezza nel consumatore che – in molti casi - rimanda il momento di scelta e sostituzione della vettura e non supporta il processo virtuoso di ammodernamento del parco circolante”. Così si è espresso Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, a commento dei dati di ottobre.

 

“L’UNRAE – prosegue il Presidente – nei suoi continui contatti con le Istituzioni centrali e territoriali, afferma con determinazione la necessità di mettere in campo un piano di infrastrutturazione adeguato alle moderne tecnologie e di un’armonizzazione degli interventi legati alla mobilità dei cittadini, nel rispetto del principio della neutralità tecnologica, l’unica via, nel breve periodo, in grado di soddisfare i limiti di emissione indicati dalle norme europee e di provvedere al necessario rinnovo del parco più anziano che al 30 giugno 2018, secondo le più recenti stime UNRAE, contava 37,6 milioni di autovetture, con oltre il 34% ante Euro 4, quindi immatricolate prima del 2006”.

 

“In tal senso, l’UNRAE – d’intesa con ANFIA e FEDERAUTO – ha elaborato un documento interassociativo che fotografa gli scenari e le dinamiche della mobilità sostenibile e indica le possibili soluzioni da discutere con il Governo in un confronto aperto e approfondito, ma anche – vista la situazione – urgente”.

 

I risultati del mese di ottobre indicano, secondo i dati diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, 146.655 immatricolazioni di autovetture, una frenata del 7,4% rispetto alle 158.417 unità dello stesso mese 2017, nonostante il giorno lavorativo in più. Nel cumulato gennaio-ottobre il mercato segna una flessione del 3,2% con 1.638.364 vetture immatricolate, 55.000 in meno rispetto alle 1.692.767 dei primi 10 mesi dello scorso anno. Ciò sta generando preoccupazione per gli impatti occupazionali e di investimento sulla rete distributiva.

 

L’aggiornamento delle stime elaborate dal Centro Studi e Statistiche UNRAE, sulla base dei principali driver economici e settoriali, dimostra come una performance del 3° trimestre dell’anno ben peggiore delle attese ed uno scenario macroeconomico di decelerazione della crescita, portano a rivedere al ribasso la previsione dell’intero anno 2018.

 

“Le immatricolazioni – afferma Michele Crisci - dovrebbero fermarsi su 1.930.000 unità, accentuando la flessione già prevista rispetto al 2017, al -2,1%. Nel 2018, quindi, dovrebbe arrestarsi il percorso di recupero del mercato auto, dopo 4 anni di incrementi consecutivi”.

 

Per l’ultimo quadrimestre, caratterizzato da due giorni lavorativi in più, rimane l’aspetto di incertezza legato alla disponibilità da parte di tutti i marchi di prodotti rispondenti alle nuove direttive di omologazione dei veicoli, che hanno pesato sui risultati del 3° trimestre.

 

“A fine 2018 – conclude il Presidente - la frenata del mercato sarà determinata in particolare dalla flessione degli acquisti dei privati, previsti scendere al 55,9% di quota che, in questa fase di incertezza, stanno posticipando il rinnovo della propria auto o si stanno orientando verso vetture a noleggio, per rimandare il momento di scelta della motorizzazione da acquistare. Il noleggio è previsto, infatti, salire al 22,8% del totale mercato, le società assestarsi sul 21,3%”.

 

“L’anno 2019 dovrebbe chiudersi con 1.928.000 vendite, quindi lo 0,1% e appena 2.000 unità in meno dell’intero 2018, coerentemente con il quadro macroeconomico”.

 

Passando all’analisi della struttura del mercato, spicca fra le motorizzazioni la performance particolarmente negativa del diesel che in ottobre perde il 27% dei volumi e ben 11,5 punti di quota, fermandosi al 44% del totale, per la forte flessione in tutti i canali di vendita. Nel cumulato la riduzione è superiore al 10% andando a coprire il 52,4% del mercato (-4,3 p.p.). Ne beneficia la benzina che incrementa le vendite del 22,5%, recuperando oltre 10 punti di quota e raggiungendo il 41,7%, grazie all’incremento degli acquisti dei privati. La crescita nei 10 mesi è del 4% al 34,3% di rappresentatività. Anche le ibride in settembre aumentano i volumi di circa il 30%, portandosi al 5,9% di quota di mercato, mentre nel cumulato coprono il 4,4% delle vendite complessive. In forte flessione nel mese il metano (-62,7%) che scende sotto l’1% di rappresentatività, mentre si mantiene in territorio positivo nei 10 mesi, con un saldo +27,9% (al 2,1% di quota).In leggera flessione il Gpl sia nel mese sia nel cumulato, al 7,1% di quota in settembre e stabile al 6,5% nel gennaio-ottobre. Infine, le vetture elettriche crescono del 150%, grazie all’exploit del noleggio e ai buoni incrementi degli altri canali di vendita, raggiungendo lo 0,4% delle auto vendute nel mese e lo 0,3% nei 10 mesi dell’anno.

 

In calo sostenuto fra i canali di vendita, la componente business che in ottobre registra una flessione dei volumi immatricolati del 29,7% per le società (con le autoimmatricolazioni in calo del 36%), al 17,9% di quota e del 16,6% per il noleggio, che si ferma al 16,8% di quota. La flessione di quest’ultimo è generalizzata e coinvolge sia il breve (-15,8%), sia il lungo termine (-19,8%). Nel cumulato il noleggio mantiene i volumi immatricolati in leggero attivo dell’1,6%. I privati, infine, sono l’unico canale in crescita nel mese: +3,6%, con una quota che supera il 65% del mercato e che nel cumulato gennaio-ottobre si stabilizza sul 55,7%, con volumi in calo del 4%.

 

In flessione tutti i segmenti ad eccezione delle city car che segnano un +1% nel mese, mentre nel cumulato mantiene un leggero attivo solo il segmento C e una buona crescita l’alto di gamma.

 

Sul fronte delle carrozzerie in positivo solo i crossover che, insieme ai fuoristrada, in ottobre rappresentano il 40% del mercato. Nei 10 mesi dell’anno sono gli unici in forte incremento, coprendo il 38,2% del mercato totale.

 

Cali generalizzati hanno interessato in ottobre tutte le aree geografiche del nostro Paese, fatta eccezione per le isole (+2,2%).

 

Il forte calo del diesel ha portato a un nuovo incremento delle emissioni medie ponderate di CO2 che in ottobre sono cresciute del 2,4% a 115,5 g/km. Tale valore porta i 10 mesi a segnare un +0,2% a 112,6 g/km.

 

Stabile, infine, il mercato delle auto usate che in ottobre ha registrato 422.715 passaggi di proprietà, al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome di un operatore in attesa della rivendita a cliente), rispetto ai 421.527 dello stesso mese 2017. Nei 10 mesi il calo, allineato a quello del mercato del nuovo, è pari al 3,1% con 3.714.643 passaggi, che si confrontano con i 3.831.772 del gennaio-ottobre 2017.


TAG: immatricolazioni, autovetture, vendite, auto, 2018, Italia, ottobre


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